L’energia è un asset fondamentale per qualsiasi impresa, indipendentemente dal settore in cui opera. Il modo in cui un’azienda gestisce il proprio consumo energetico può determinare non solo l’efficienza dei processi produttivi, ma anche la competitività sul mercato.

Le aziende si trovano oggi a fronteggiare una doppia sfida: da un lato, devono ridurre il peso delle bollette energetiche per mantenere margini di profitto sostenibili; dall’altro, devono adeguarsi agli standard europei e nazionali per abbassare l’impatto ambientale delle loro attività. Ignorare questi aspetti significa non solo esporsi a costi sempre più elevati, ma anche rischiare di perdere opportunità di mercato e incentivi riservati a chi adotta soluzioni energetiche efficienti.

La diagnosi energetica è uno degli strumenti più efficaci per affrontare queste sfide. Attraverso un’analisi dettagliata dei consumi aziendali, permette di individuare le inefficienze, proporre soluzioni di ottimizzazione e fornire un quadro chiaro su dove e come intervenire per migliorare le prestazioni energetiche.

Cos’è la diagnosi energetica e perché è essenziale per le aziende?

La diagnosi energetica è un’analisi approfondita dei consumi di energia di un’azienda, effettuata con l’obiettivo di individuare inefficienze e proporre soluzioni per migliorare la gestione delle risorse energetiche.

Questa valutazione è un passaggio cruciale per qualsiasi impresa che desideri ottimizzare i costi operativi e ridurre il proprio impatto ambientale. Il processo si basa sulla raccolta e analisi dei dati relativi ai consumi energetici aziendali, tenendo conto di fattori come:

  • Il consumo di energia per reparto e per singolo macchinario.
  • L’efficienza degli impianti di illuminazione, climatizzazione e ventilazione.
  • La qualità dell’isolamento termico e delle strutture aziendali.
  • La gestione della fornitura di energia e l’eventuale utilizzo di fonti rinnovabili.

La diagnosi energetica non si limita a un semplice report dei consumi, ma fornisce una serie di indicazioni pratiche su come migliorare l’efficienza. Tra le azioni suggerite possono esserci:

  • La sostituzione di macchinari obsoleti con apparecchiature a minor consumo.
  • L’installazione di sistemi di smart metering per il monitoraggio in tempo reale dei consumi.
  • La modifica dei contratti di fornitura energetica per ridurre i costi in base ai reali fabbisogni dell’azienda.
  • L’integrazione di fonti rinnovabili per abbattere la dipendenza dall’energia tradizionale.

Per le aziende, la diagnosi energetica è un investimento strategico che può generare risparmi significativi nel medio-lungo termine, aumentando al contempo la sostenibilità operativa.

Quando la diagnosi energetica è obbligatoria?

In Italia, l’obbligo di effettuare una diagnosi energetica è stato introdotto con il D.Lgs. 102/2014, in attuazione della Direttiva Europea 2012/27/UE. Questo decreto stabilisce che devono effettuare la diagnosi energetica:

  1. Le grandi imprese: ovvero tutte le aziende che hanno più di 250 dipendenti e un fatturato superiore a 50 milioni di euro o un bilancio annuo che supera i 43 milioni di euro.
  2. Le aziende energivore: quelle che rientrano nell’elenco ufficiale delle imprese a forte consumo di energia, definito periodicamente dal Ministero dello Sviluppo Economico (oggi MIMIT).

L’obbligo si ripete ogni quattro anni e ha lo scopo di garantire che le imprese ad alto consumo energetico adottino misure per ottimizzare i loro consumi.

Sanzioni per chi non effettua la diagnosi energetica

Le imprese soggette all’obbligo che non effettuano la diagnosi entro i termini previsti sono soggette a sanzioni amministrative che possono variare dai 4.000 ai 40.000 euro, a seconda della gravità dell’infrazione.

Oltre alla sanzione economica, c’è un rischio ancora maggiore: l’esclusione dagli incentivi per l’efficienza energetica, che possono coprire una parte significativa degli investimenti necessari per migliorare la gestione energetica aziendale.

Chi può firmare una diagnosi energetica?

La diagnosi energetica non può essere effettuata da chiunque: per essere valida, deve essere redatta da professionisti certificati o da società specializzate in gestione dell’energia.

I soggetti autorizzati a eseguire una diagnosi energetica sono:

  1. Esperti in gestione dell’energia (EGE): professionisti certificati secondo la norma UNI CEI 11339, che attesta le loro competenze nella valutazione e ottimizzazione dei consumi energetici aziendali.
  2. ESCO (Energy Service Company): società specializzate nella gestione energetica e nell’implementazione di soluzioni di efficienza energetica. Le ESCO sono certificate secondo la normativa UNI CEI 11352 e offrono anche servizi di finanziamento per la realizzazione degli interventi consigliati.
  3. Organismi di certificazione indipendenti, che verificano e validano le diagnosi energetiche per garantire la conformità alle normative vigenti.

Scegliere un team di professionisti qualificati è fondamentale per ottenere un’analisi accurata e identificare le migliori soluzioni di efficientamento. Inoltre, affidarsi a un operatore certificato permette di accedere più facilmente agli incentivi statali e ai programmi di finanziamento dedicati all’efficienza energetica.

Quali aziende non devono fare la diagnosi energetica?

Non tutte le aziende sono obbligate a eseguire la diagnosi energetica. Sebbene sia un’operazione altamente consigliata per migliorare la gestione dei consumi e ridurre i costi, esistono alcune eccezioni previste dalla normativa.

Le imprese che non rientrano nei parametri di obbligatorietà stabiliti dal D.Lgs. 102/2014 sono:

  1. Piccole e medie imprese (PMI):
    • Ovvero, aziende che non soddisfano i requisiti di “grande impresa”.
    • Le PMI possono comunque eseguire volontariamente la diagnosi per ottimizzare i costi energetici e migliorare la competitività.
  2. Aziende che hanno implementato un Sistema di Gestione dell’Energia certificato ISO 50001:
    • Le imprese certificate ISO 50001 devono comunque effettuare la diagnosi energetica ogni quattro anni, ma il processo è integrato nel loro sistema di gestione.
    • La diagnosi deve essere caricata nel portale ENEA, come previsto dalla normativa.
    • Il vantaggio per queste aziende è che la certificazione ISO 50001 facilita l’attuazione delle misure di efficientamento e può semplificare il processo di conformità.
  3. Aziende con consumi ridotti:
  1. Imprese che non superano la soglia di 1 GWh/anno e che non rientrano nella categoria degli energivori.
  2. Attività con ridotto impatto energetico, come piccole realtà artigianali o uffici con consumi minimi.

Anche se non obbligatoria, una diagnosi energetica volontaria rappresenta un’opportunità per identificare sprechi e ridurre i costi, in particolare per le aziende che vogliono migliorare la loro efficienza e allinearsi agli obiettivi di sostenibilità.

Chi effettua la certificazione energetica e qual è la differenza con la diagnosi?

Spesso la diagnosi energetica viene confusa con la certificazione energetica, ma si tratta di due strumenti differenti.

  • La diagnosi energetica è un’analisi operativa del consumo aziendale, con lo scopo di individuare inefficienze e suggerire miglioramenti.
  • La certificazione energetica è un documento che classifica l’efficienza di un immobile o di un impianto secondo specifici standard normativi, rilasciando un attestato ufficiale (APE – Attestato di Prestazione Energetica).

Chi rilascia la certificazione energetica?

La certificazione energetica può essere rilasciata, come abbiamo anticipato, solo da professionisti accreditati, tra cui:

  • Tecnici abilitati: ingegneri, architetti e periti che abbiano ottenuto l’abilitazione specifica per la certificazione energetica.
  • Enti di certificazione indipendenti: organismi specializzati nella valutazione delle prestazioni energetiche, con riconoscimento da parte degli enti regolatori.
  • Società ESCO (Energy Service Company): forniscono servizi di gestione energetica e certificazione per le imprese.

Quando è necessaria la certificazione energetica?

  • In caso di vendita o affitto di un immobile: ogni edificio deve essere accompagnato da un APE che ne attesti la classe energetica.
  • Per accedere a incentivi per la riqualificazione energetica: molte agevolazioni richiedono un miglioramento della classe energetica certificato da un tecnico abilitato.
  • Per edifici pubblici o destinati a uso collettivo: scuole, ospedali e altre strutture devono rispettare requisiti energetici specifici.

Anche se non sempre obbligatoria per le aziende, la certificazione energetica è un elemento utile per dimostrare l’impegno verso la sostenibilità e migliorare l’efficienza gestionale.

Come ottenere vantaggi concreti con una diagnosi energetica efficace?

La diagnosi energetica, se ben strutturata, non è solo un adempimento normativo, ma una leva per migliorare la competitività aziendale. Grazie a un’analisi accurata, è possibile:

  1. Ottimizzare i contratti di fornitura energetica
    • Molte aziende pagano tariffe non adatte al loro reale profilo di consumo.
    • Una diagnosi permette di identificare la migliore opzione di fornitura, riducendo le spese.
  2. Ridurre i consumi con interventi mirati
    • Sostituzione di vecchi impianti con tecnologie ad alta efficienza.
    • Utilizzo di sistemi di monitoraggio in tempo reale per evitare sprechi inutili.
    • Automazione e smart metering per una gestione più intelligente dell’energia.
  3. Accedere a incentivi e finanziamenti per l’efficienza energetica
    • Il Conto Termico 2.0 e i certificati bianchi sono tra gli strumenti di supporto per le aziende che investono in efficienza energetica.
    • Grazie alla diagnosi, è più semplice ottenere le agevolazioni previste.
  4. Migliorare la sostenibilità aziendale e la reputazione sul mercato
    • Dimostrare un impegno concreto nella riduzione dell’impatto ambientale.
    • Rientrare nei parametri ESG e migliorare il posizionamento competitivo.

Con l’adozione di una strategia energetica su misura, le imprese possono trasformare l’efficienza energetica in un reale vantaggio economico e operativo.

Trasformare la diagnosi energetica in un investimento strategico

Oggi, gestire i consumi energetici con consapevolezza non è più un’opzione, ma una necessità. La diagnosi energetica non è solo un obbligo normativo per alcune aziende, ma un’opportunità per ottimizzare i processi interni, ridurre i costi e migliorare la sostenibilità aziendale.

Adottare un approccio proattivo significa:
✔ Ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza operativa.
✔ Sfruttare incentivi e finanziamenti per la transizione energetica.
✔ Aumentare la competitività aziendale attraverso strategie di sostenibilità.

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